La fotografia “che cura”. Al via la fase 2 del progetto “EmozZOOM: metti a fuoco le emozioni”
L’iniziativa di supporto psico-sociale attraverso scatti fotografici di pazienti, familiari, operatori sanitari ma non solo, nato in piena emergenza Covid-19 e messo a punto dall’UOS di Psicologia Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS entra nella seconda fase intitolata “EmozZOOM: emozioni in trasformazione”.
Testimonial d’eccezione Carlo Verdone. La collaborazione gratuita anche dell’agenzia Saatchi & Saatchi e del fotografo Fabio Massimo Aceto.
“EmozZOOM: Metti a fuoco le emozioni”. Si chiama così il progetto di fotografia a scopo espressivo e terapeutico destinato a tutti i pazienti in cura presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e ai loro familiari. Il progetto nato in piena emergenza sanitaria da Covid-19 ha preso avvio lo scorso aprile per iniziativa dall’UOS di Psicologia Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, coordinato dalle dottoresse Simonetta Ferretti e Daniela Chieffo e ideato dalle dottoresse Letizia Lafuenti e Stefania Carnevale, psicoterapeute della stessa UOS di Psicologia Clinica.
L’iniziativa si inserisce all’interno del più ampio progetto #Nonseisolo, messo a punto dall’UOS di Psicologia Clinica e dall’UOC di Psichiatria del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS (professor Gabriele Sani) dedicate a pazienti e operatori sanitari per fronteggiare l’emergenza nuovo Coronavirus.
“EmozZOOM: Metti a fuoco le emozioni” ha un testimonial d’eccezione: l’attore e regista Carlo Verdone che con grande generosità ha aderito all’iniziativa, sposando l’idea di un progetto che intende scavare e riappropriarsi delle emozioni umane. La scelta del testimonial non è casuale dato che Verdone nella sua vita artistica e in quella privata ha sempre mostrato particolare attenzione alle emozioni umane, nonché nella sua filmografia si è sempre distinto per la spiccata capacità di trasformare i piccoli-grandi drammi quotidiani in riflessioni più leggere che possono strappare un sorriso.
“Obiettivo del progetto, oltre naturalmente a garantire una continuità nell’assistenza psicologica ai pazienti della Fondazione – spiegano le dottoresse Ferretti e Chieffo – è stato quello di offrire, nel periodo dell’emergenza sanitaria, uno spazio ‘neutro, che fungesse da contenitore di storie di vita, di emozioni, di difficoltà ma anche di sogni nati e coltivati nelle proprie case”. Per questo è stata realizzata una piattaforma on line, il sito www.nonseisolo.eu, come contenitore virtuale e spazio mentale, che ha dato la possibilità di creare uno sguardo condiviso di narrazione, utilizzando la fotografia come un ponte tra inconscio e pensiero, tra individualità e socialità, come collante di un gruppo che si è riconosciuto in una progettualità partecipata e in emozioni condivise”. “EmozZOOM – spiegano le ideatrici Lafuenti e Carnevale – ha ottenuto un grande riscontro, non solo tra i pazienti e i familiari del Gemelli, ma anche tra operatori sanitari (provenienti da tutto il territorio italiano), e tante altre persone incuriosite dall’iniziativa che hanno inviato le loro ‘emozioni’ racchiuse in uno scatto fotografico da diverse parti del mondo: Europa ma anche Stati Uniti e Cina”.
Con gli scatti più significativi per la loro potenza espressiva, l’Agenzia di comunicazione Saatchi & Saatchi ha realizzato una campagna sociale no profit che a breve sarà on-air su diversi mezzi. Il progetto, la cui prima fase si è conclusa il 10 maggio scorso, è entrato ora in un nuova fase: il sito www.nonseisolo.eu sta continuando a svolgere funzione di “contenitore” di emozioni legate, stavolta, alla seconda fase dell’iniziativa: “EmozZOOM: metti a fuoco le emozioni” si è trasformato dunque in “EmozZOOM: Emozioni in trasformazione” per tenere traccia, con le nuove immagini inviate e condivise, del cambiamento emotivo legato al graduale recupero della propria progettualità di vita.
Contemporaneamente, l’UOS di Psicologia Clinica del Gemelli sta progettando un lavoro più propriamente clinico e formativo con pazienti, operatori e colleghi. Questa seconda fase, coinvolgerà in modo più diretto anche la Scuola CINE-TV Rossellini di Roma, in cui è docente il fotografo partner dell’iniziativa Fabio Massimo Aceto, attraverso la definizione di un percorso di formazione rivolto ai giovani studenti della scuola relativo all’utilizzo della fotografia a scopo clinico e terapeutico e volta a far loro comprendere gli obiettivi generali del progetto, il contesto in cui è stato ideato, la tipologia di persone cui è indirizzato, il valore psicosociale della fotografia. Gli studenti della scuola saranno anche coinvolti nella realizzazione di un docufilm che racconterà il progetto “EmozZOOM” attraverso immagini e testimonianze audio-video di chi ha partecipato e sostenuto l’iniziativa.
La parte clinica con i pazienti verterà invece sulla programmazione di gruppi espressivo-terapeutici (on-line o in presenza) finalizzati al lavoro con il materiale fotografico raccolto, che saranno condotti dalle dottoresse Stefania Carnevale e Letizia Lafuenti.
Il fotografo Aceto e il team creativo dell’Agenzia Saatchi & Saatchi, composto da Manuel Musilli (Direttore Creativo), Ignazio Morello (Direttore Creativo Associato) e Leonardo Cotti (Direttore Creativo Associato), continueranno a sostenere il progetto attraverso la loro collaborazione a titolo gratuito.